L’energia è più importante del tempo: come lavorare in armonia con i propri bioritmi

di Ottavia Cirillo

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Tendiamo a pensare che la produttività sia una questione di tempo: “Quante ore lavoro?”. Ma in realtà, la risorsa chiave non è il tempo, ma l’energia. Anche otto ore alla scrivania non produrranno risultati se si è esausti, distratti o in modalità automatica.
Ognuno ha i propri picchi di energia. Le “allodole” sono più produttive al mattino, le “civette” alla sera. È importante non adattarsi agli impegni altrui, ma identificare il proprio “momento d’oro” e riservarlo ai propri compiti più importanti.
L’energia può essere fisica, emotiva, mentale e spirituale. L’energia fisica è sonno, alimentazione e movimento. L’energia emotiva è umore e resilienza allo stress. L’energia mentale è concentrazione. L’energia spirituale è significato e motivazione. Tutti e quattro i livelli devono essere mantenuti.
Un modo semplice per monitorare la propria energia è tenere un “diario energetico”. Ogni due ore, valuta la tua concentrazione, la tua prontezza e il tuo coinvolgimento su una scala da 1 a 10. Dopo una settimana, vedrai degli schemi chiari: quando sei “pieno di energia” e quando sei “giù”.
Usa cicli di ritmo ultradiadico: ogni 90-120 minuti, il tuo cervello ha bisogno di una pausa. Lavora per 90 minuti, poi riposa per 20-30. Durante la pausa, evita gli schermi. Piuttosto, fai una passeggiata, fai stretching e bevi un po’ d’acqua. Questo ripristina l’energia mentale.

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